Parlano di me

  • Presentazione a cura del critico Pietro Franca (1)

    NICOLA NUNZIATI

    L’arte come punto di convergenza tra mente ed occhio attraverso il gesto; deriva del cuore che prende forma e sostanza, meglio ancora alimento del sottile sentire che infrange lo schema figurativo per vibrare di pura, personale espressività. Sempre segno, spiegato nella singolarità dei soggetti ritratti, popolar-correnti come un meme, o testimoni di un mondo fantastico, figli entrambi dell’immaginario e frutto del vivere contemporaneo.

    Da Gnoli, Adami e Botero, tra cui spicca Picasso quale elemento fondante della sua crescita artistica, Nicola Nunziati trae fonte in termini di forma, luce e cromie impiegate, tracciando un percorso d’impronta cubista che riconduce a figure di oggetti e soggetti contemporanei. La rappresentazione che ne segue, sospinta da un forte orientamento alla ricerca, pur sempre scandito dalla centralità del colore, descrive l’attualità del meme come la figura del cavaliere oscuro. Per contrappasso, frutto entrambi di una profonda interazione e percezione del contesto circostante: i primi, a rifletterne l’etimologia greca del termine, per cui un’idea, uno stile se non un’immagine si diffondono, tramite i media come attraverso le relazioni, diventando popolari. Ed il secondo, dalle idee di Finger e Kane, come un tuffo tra i ricordi più vivi d’infanzia e contrapposto alla cupa bivalenza che ne anima l’operato, seguendo una lettura dove oltre l’azione e l’immaginario, ritrovare l’uomo, ferito nell’anima in tenera e giovane età; la stessa, in cui Nunziati ha colto l’essenza comunicativa del segno e del tratto.

    Testo critico e presentazione:

    Pietro Franca

  • Presentazione a cura del critico Pietro Franca (2)

    NICOLA NUNZIATI

    Natura ed artificio, simbiotici ed opposti schieramenti da cui attingere un’idea, in cui cogliere un’intuizione. Ed un elemento comune, incipit della loro trasposizione artistica: il colore. Centrale, guida e media dal valore istintuale cui dare forma attraverso una visione, plasmata nella mente sulla scia dell’emozione: alla vista di un tramonto, di un paesaggio rupestre. Di un fatto comune, cittadino o quotidiano, di cui l’arte coglie il divenire.

    Dal confronto con la realtà, necessario e continuo, nasce l’opera di Nicola Nunziati. Classe 1986, pistoiese ed amante della sua città, affonda le radici del suo operato tra gli studi artistici e la passione per la pittura, tradotte inizialmente in immagini di soggetti fantastici o disneyani. Matrici raffinate nel tempo, dalla frequentazione di atelier: italiani ed esteri, francesi in particolare, dove esercita la tecnica del ritratto, le cui fattezze ed intensità calcano il valore ed il fascino dell’umana imperfezione, colti dalla tridimensionalità propria dello ‘sfumato’ leonardesco e piacevolmente contaminato da sottili maniere cubiste. Nascono così volti, profili di personaggi più o meno noti, e stereotipi di massa se non oggetti di uso comune. Soggetti ad un’estetica dettata dalla continua ricerca, solo rappresentativi ma ben identificabili, come la serie ‘scarabocchi’. O parte integrante di una lettura più ampia, attuale e comunicativa, la cui estetica riporta ai ‘meme’, al loro stile ed al loro propagarsi nella cultura di massa, auspicandone la fama attraverso la popolarità.

    Critica a cura di

    Pietro Franca

  • Presentazione a cura del critico Pietro Franca (3)

    NICOLA NUNZIATI

    Una moka, un cucchiaio, un ‘Dart’ come un ‘Lego’. Oggetti di uso quotidiano e stereotipi di massa distinguono l’opera di Nicola Nunziati. Segno accurato scandito dal colore quest’ultimo, se vivace nel suo impiego, ritraendo volti storici del panorama culturale si attenua. E delinea una poetica che privilegia la percezione del soggetto, attraversandone l’estetica per coglierne la personale essenza. Un approccio che, scevro da pregiudizi, alimenta un interesse già dedicato, all’interno di più ampia produzione, ad insoliti e talvolta inquietanti profili i cui nomi coincidono con quello dei colori.

    Critica a cura di

    Pietro Franca